Gli Stati Uniti vietano i droni di consumo prodotti all’estero per motivi di sicurezza nazionale.

Redazione

La Federal Communications Commission (FCC) degli Stati Uniti ha aggiunto ufficialmente i droni prodotti all’estero e i loro componenti critici alla lista di sicurezza nazionale “Covered List”, citando rischi di sicurezza inaccettabili. Questa mossa, spinta da una determinazione di sicurezza nazionale di un organo interagenzia del ramo esecutivo, mira ai nuovi modelli di droni in avanti, ma non colpisce i dispositivi esistenti per i consumatori.

La decisione della FCC
Il 22 dicembre 2025, la FCC ha aggiornato la sua “Covered List” per includere tutti i sistemi di aeromobili senza equipaggio (UAS) e relativi componenti critici prodotti in paesi stranieri. Questo aggiornamento è stato richiesto dalla sezione 1709 dell’Atto di autorizzazione della difesa nazionale FY2025 e segue le determinazioni fatte dalle agenzie di sicurezza nazionale in base al Secure and Trusted Communications Networks Act del 2019. La FCC ha sottolineato che la decisione colpisce solo i nuovi modelli che non hanno ancora ricevuto l’autorizzazione dell’equipaggiamento FCC. I prodotti esistenti possono ancora essere commercializzati, venduti e utilizzati negli Stati Uniti.

Reazione dell’industria
DJI, il principale produttore di droni al mondo, ha rilasciato una dichiarazione pubblica in cui afferma che l’aggiornamento della FCC “non colpisce i prodotti DJI già in uso negli Stati Uniti”. La società ha ribadito che i clienti possono continuare ad acquistare e utilizzare i droni DJI e che i modelli precedentemente autorizzati rimangono invariati. DJI ha contestato la narrativa sulla sicurezza nazionale, affermando che le preoccupazioni sulla sicurezza dei dati sono “protezionistiche, non basate su prove”. La società sostiene che i suoi prodotti sono tra “i più sicuri e sicuri sul mercato”, citando anni di recensioni da parte di agenzie governative statunitensi e terze parti indipendenti.

 

Share This Article
Bismark.it è stato fondato nel lontano 1999 e ha rappresentato in quegli anni uno dei più grandi punti di riferimento Security / Underground italiano!. Abbiamo collaborato e partecipato a svariati progetti. Uno su tutti la creazione di Hackerjournal la prima rivista hacking italiana.