Caso Xu Zewei: l’arresto in Italia del presunto hacker cinese che spiava la ricerca sui vaccini Covid

Redazione

L’arresto in Italia del cittadino cinese Xu Zewei, accusato dagli Stati Uniti di cyber spionaggio contro la ricerca sui vaccini Covid-19, apre un fronte delicato per Roma tra sicurezza digitale e relazioni con Pechino

Il 3 luglio la polizia italiana ha fermato a Malpensa Xu Zewei, 33 anni, residente a Shanghai, in esecuzione di un mandato emesso dal tribunale federale del Southern District of Texas. Secondo gli Stati Uniti, Xu avrebbe partecipato a una campagna di cyber spionaggio contro università e centri di ricerca americani impegnati nello sviluppo dei vaccini anti Covid-19 e nei database sulle politiche governative. I documenti USA gli contestano diversi reati, tra cui frode telematica, furto d’identità aggravato, associazione per delinquere e accesso non autorizzato a sistemi informatici protetti, per un massimo teorico di 32 anni di carcere.

Xu, difeso dall’avvocato Enrico Giarda, si è presentato come un semplice tecnico dipendente della società cinese GTA Semiconductor Co Ltd, in vacanza in Italia con la moglie. La coppia afferma di non sapere nulla delle accuse e rifiuta l’estradizione verso gli Stati Uniti, mentre dalle verifiche non emergono precedenti penali né legami pregressi con l’Italia. Il 4 luglio la giudice Veronica Tallarida della Quinta sezione penale della Corte d’Appello di Milano ha convalidato l’arresto, disposto la custodia cautelare in carcere e il sequestro del telefono di Xu, sottolineando l’assenza di radicamento sul territorio italiano e quindi l’elevato rischio di fuga.

 

L’arresto viene considerato un potenziale “jolly diplomatico”, capace di influenzare i rapporti già complessi tra Roma, Washington e Pechino. Osservatori richiamano precedenti casi di “diplomazia degli ostaggi”, con arresti di ritorsione o operazioni coperte per riportare a casa cittadini incriminati all’estero, citando episodi che hanno coinvolto l’Iran e la Russia. L’attenzione è rivolta anche al viaggio imminente del vicepremier Matteo Salvini in Cina, che si svolgerà in un quadro segnato da questo caso e da una crescente preoccupazione occidentale per le infiltrazioni digitali di Pechino.

fonte:ecode39.com

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